mercoledì 30 luglio 2008

Import-Export



Secondo me è di importazione!

giovedì 3 luglio 2008

Zucconi e porcelline

DISCLAIMER: Il presente post non riguarda un reality con uomini tonti e donne disinibite.

Parliamo di quotidiani on-line.
Il buon Mattia mi segnala (grazie!) un articolo comparso su repubblica.it a firma di Vittorio Zucconi. Nel pezzo in questione, peraltro interessante, l'autore parla di ragazze madri ma decide di ricalcare l'espressione inglese e se ne esce con "maternità singola" (che secondo me è quella della mamma dei figli unici) e "madri singole" (perché, si sa, di mamma ce n'è una sola). Pur di fronte a una penna (tastiera?) così autorevole, devo dire che la soluzione non mi piace per niente...
Qualche giorno dopo, leggo su corriere.it l'articolo di una giovane collega di Zucconi, Gaia Piccardi, che racconta qualche gustoso aneddoto sulla guerra dei sessi nel tennis. Vengono riportate frasi di tennisti di ieri e di oggi e alcune, in italiano, suonano quantomeno sospette. Richard Krajicek avrebbe affermato: "Le top 100 sono porcelline che non meritano di essere pagate quanto gli uomini". Porcelline? Cos'è, cercava di fare il simpatico? L'originale "fat, lazy pigs", suona più come "scrofe grasse e pigre". Poi c'è la simpatica definizione della Kournikova data da Gimelstob ("È una cagna"). Mmm, in italiano cagna mi fa pensare a una pessima attrice. "Bitch" in realtà significa stronza, ma se proprio si desidera restare nel regno animale (e sottintendere una certa propensione alla ginnastica orizzontale), mi vengono in mente almeno un paio di animali che "funzionano" di più...
Che dite, era meglio parlare di reality?

martedì 24 giugno 2008

Le invasioni barbariche

Marco Simoncelli è un bel birichino. Le sue manovre al limite negli ultimi Gran Premi della stagione motociclistica (classe 250) hanno suscitato l'ira dei media spagnoli, in particolare AS, che ha dedicato al giovane pilota romagnolo un vero e proprio speciale sulle sue presunte "barbarità".
La divina Gazza ha captato quest'onda di malignità contro il nostro portabandiera, intitolando l'articolo "Barbaro e antisportivo. La Spagna contro Simoncelli".


Se è innegabile che le manovre del pilota italiano siano state abbastanza avventate, io non mi spingerei fino a chiamarle "barbarità". In spagnolo, infatti, con "barbaridad" si indica un gesto esagerato, eccessivo: uno sproposito, un'azione sconsiderata, appunto.
Adesso come minimo c'è da aspettarsi che al prossimo GP Simoncelli si presenti sulla griglia di partenza al grido di "Sbabbari, imo a Roma!".

venerdì 13 giugno 2008

Puffa di qua, puffa di là

Torno a scrivere di fumetti (dagli argomenti dei miei post avrete ormai intuito che ho gusti molto infantili, quindi inutile tentare di nasconderlo. In realtà si tratta di pura e semplice pigrizia: sono quelli che avevo da piccolo e non mi va di cambiarli) e vi propongo un evergreen: i mitici Puffi. Immagino che i più siano (stati) fan del cartone animato, ma anche i fumetti, che a suo tempo ho conosciuto grazie a Il Giornalino, sono veramente spassosi. Oggi mi vorrei soffermare su una scelta di traduzione che fa talmente... puffare che me ne rendo conto anch'io, che pure non so il francese (l'anno in cui l'ho studiato, seguendo un'ora di lezione alla settimana, il muro di Berlino era ancora in piedi, il Trap allenava l'Inter e i parrucchieri si arricchivano imbruttendo le ragazze):





E voi, avete puffato? Ovviamente no, perché traducendo alla lettera si perde il doppio senso della parola argent, che significa sia denaro che argento (da cui lo stupore e lo smarrimento dei Puffi).
Nelle tante avventure dei simpatici ometti blu non ho mai sentito nominare il Puffo Traduttore, ma in questo caso ce ne sarebbe stato bisogno...

venerdì 6 giugno 2008

Selvaggi e sentimentali

Per passione o per lavoro, il calcio occupa buona parte delle mie giornate e a volte mi piace dedicarmi alla lettura di cose diverse dalla divina Gazza. Così qualche tempo fa acquistai un libro di Javier Marías, Selvaggi e sentimentali, una raccolta degli scritti pubblicati dallo scrittore spagnolo sul quotidiano El País e sul supplemento El País Semanal. Marías è tifoso sfegatato delle merengues (il Real Madrid) e in questi articoli descrive con passione ed entusiasmo la sua vita di tifoso.
Purtroppo chi ha tradotto in italiano il libro aveva una scarsa - per non dire nulla - conoscenza del calcio e ha commesso parecchi scivoloni. Vediamone alcuni:

Introduzione
  • pag. V: ultimo difensore [si parla di un portiere, quindi "estremo difensore"]
  • pag. VII: squadra favorita [non è sbagliato, ma non lo dice nessuno. "Squadra del cuore" (o preferita, al limite) suona decisamente più naturale.
  • pag. VII: capitale di provincia [si parla della città spagnola di Soria, magari "capoluogo di provincia" è meglio, che dite?]
Per nulla scoraggiato da queste piccole disattenzioni, mi sono lanciato nella lettura del testo, che ci regala le seguenti perle :

  • pag. 19: "nel passato non ha avuto dubbi a contrattare due ali destre". Orribile calco del verbo spagnolo contratar (ingaggiare, mettere sotto contratto).
  • pag. 23: Guerriero. Refuso per Guerrero, probabilmente trattasi di Julen Guerrero
  • pag. 45: campionato di Liga di calcio. Non c'era un modo più brutto per dirlo. Trattasi della Liga, il campionato spagnolo.
  • pag. 50: Golden. Altro refuso, trattasi in realtà dell'attore William Holden, citato nella pagina precedente.
  • pag. 71: Giochi Olimpici di Atalanta (non sapevo che fossero stati disputati a Bergamo...)
  • pag. 79: doppietta di goal. Ma dai... pensavo questa doppietta. E poi perché non "goals" già che ci siamo. Gol pareva brutto.
  • pag. 87: un giocatore imprevedibile, geniale, [...] che segni la differenza. Ormai possiamo tranquillamente parlare di "calcomania" (in spagnolo: "marcar la diferencia"), che nulla a che fare con il trasferimento di immagini, bensì è un neologismo appena coniato per indicare la malattia da cui è affetto chi traduce alla lettera espressioni idiomatiche straniere. In questo caso, un italiano direbbe "faccia la differenza".
  • pag. 91-93: Coppa Europa. Nelle intenzioni del traduttore sarebbe la Coppa Campioni, oggi (e anche allora, visto che l'articolo è del 1998) Champions League. Qui non si tratta di uno scivolone, ma di un vero e proprio ruzzolone. In spagnolo la Champions League viene chiamata anche Copa de Europa, di qui il pasticcio. A proposito, domani inizia la Coppa Europa (pardon, gli Europei)!!!
Intorno a pagina 100, semiesasperato, ho posato sul comodino - e da lì alla raccolta differenziata - Selvaggi e sentimentali. Parole di calcio. Di calcio? Non direi. Forse "di calco".

martedì 3 giugno 2008

Metti in banca!

È solito esclamarlo, in tono scherzoso, un mio amico molto bravo a calcio durante le partite: significa che vuole la palla e non la perderà. Purtroppo, il fisico comincia a farmi mancare la collaborazione per quanto riguarda il calcio giocato, e quindi mi rifugio nell'agonismo da poltrona, che nel mio caso trova due principali declinazioni: le partite in TV e Pro Evolution Soccer su Xbox. Per darvi un'idea di quanto questo videogame sia divertente dirò solo che, a causa della mia esultanza al primo gol segnato (dopo almeno tre o quattro partite davvero frustranti), mia madre si è precipitata giù per le scale per vedere se qualcuno mi stesse accoltellando...
Ma ahimè, anche le cose più belle hanno dei difetti: in PES5 il più evidente è la telecronaca dei soporiferi Civoli e Sandreani. I due, che già non brillano per doti recitative, sono per di più costretti a interpretare materiale verosimilmente tradotto da uno che ha studiato inglese per corrispondenza (e senza vocabolario), che ci delizia con virtuosismi come:

- Il portiere l'ha salvata, ma l'ha messa in angolo ("to save" significa "parare")
- Uno sforzo notevole dalla lunga distanza ("effort" starebbe per tentativo, tiro)
- Tiro tremendo! ("tremendous" vuol dire "magnifico")
- Per un capello! (nulla a che vedere con il CT dell'Inghilterra, ma "Per un pelo" pareva brutto...)
- Che colpo! (questo è il commento a un tiro e non, come potreste pensare, a un forte spavento...)
- Che stoccata in volo! (e non al volo: il giocatore in questione ha le ali)
- Botta terrificante! ("terrific" significa "stupendo")

Fortunatamente, i telecronisti non sono presenti in ogni momento del gioco. Ci sono anche delle parti scritte, anche se ho paura che il traduttore sia lo stesso:



Mi consolo pensando al responsabile di Konami per l'Italia che porta al suo grande capo giapponese le poche decine di euro risparmiate sulla traduzione ed esclama, con aria trionfale: "Metti in banca!".

venerdì 30 maggio 2008

Farfalle nello stomaco

Qualche mese fa, leggendo un articolo sul sito della Gazzetta, mi sono imbattuto in un'espressione che mi ha fatto impallidire, "farfalle nello stomaco". Mi sono chiesto: "ma cos'avrà mangiato questo poveretto, un'insalata di pupe?".


Visto che il testo in questione era la traduzione di un articolo pubblicato sul Daily Mail, sono andato a vedermi l'originale e ho scoperto che l'espressione inglese era "he has butterflies in his tummy". Allora, in inglese "to have butterflies" significa avere i crampi allo stomaco per l'agitazione o il nervosismo. A me personalmente i crampi allo stomaco sono venuti dopo aver letto questo orrido calco. Per scrupolo ho digitato "farfalle nello stomaco" su Google e... incredibile, 65.000 risultati!!! Preso dallo sconforto ho scritto alla redazione lessicografica di Pearson Paravia Bruno Mondadori (editore del dizionario De Mauro) per chiedere lume e conforto in questo momento difficile e questa è la loro risposta:

La locuzione non è italiana.
Il nostro dizionario inglese-italiano Oxford-Paravia rende "to have butterflies (in one's stomach)" con una spiegazione, e non con una traduzione "avere le farfalle nello stomaco".
Ma sulla rete anche i calchi dell'inglese si moltiplicano con grande rapidità, e quindi cercando con i motori di ricerca se ne trovano numerose attestazioni.
D'altra parte è anche così che le lingue si arricchiscono. Forse fra qualche anno dovremo registrare questa "nuova" locuzione italiana.


Lungi da me la presunzione di fermare l'evoluzione della lingua, ma mi permetto di esprimere tutto il mio ribrezzo verso questa espressione. Personalmente sto bene anche senza farfalle nello stomaco, non so voi...